L'acqua buona, l'acqua fresca
19-07-2023 19:39 - Le nostre news
Le fontane pubbliche nei ricordi: una necessità e un'occasione per socializzare
L'acqua bene prezioso e indispensabile: una immagine simbolica legata alla memoria dei nostri Ospiti del laboratorio biografico, che ricordano quanto questo elemento naturale fosse capace di unire, di favorire la solidarietà e la socializzazione. Nelle loro narrazioni, molti sono gli aspetti della vita e le occasioni legate all'acqua raccontate: la collaborazione fra le famiglie e l'aiuto reciproco erano un'occasione per interagire e comunicare. Nei paesi a monte, a valle o in città il centro della vita era la piazza con la fontana dove le donne, ragazzi e bambini, andavano a procurarsi l'acqua da bere con il “bazil” grande bacile di rame che veniva riempito e portato in testa, dopo avervi collocato un panno arrotolato il “gualch” che serviva da base e da protezione, con grande abilità fino a casa. Il bacile, completo di “ramina” il mestolo di rame dal manico curvo, veniva sistemato in cucina accanto “all'acquai”, l'acquaio in marmo con il condotto di scolo. Il territorio è ricco di sorgenti che vengono ricordate: “Il Pizzuttello”, la “Tana dei Tufi”, le più conosciute, ed anche le piccole polle perenni, come quella “Al Pioc'”, che fornivano acqua fresca estate ed inverno. Gli Ospiti maschi che con la famiglia abitavano nel centro storico cittadino, ricordano che fra amici, nella bella stagione, giocavano a tirarsi, l'uno contro l'altro, delle secchiate di acqua bella fresca riempite alla fontana e che tutte le sere la mamma faceva loro il bagno, dentro ad un grande secchio. Nelle abitazioni dei loro tempi, nessuno aveva l'acqua corrente in casa, e così a turno, andavano alla fontana di ferro in piazzetta, la Piazza delle Erbe:“…quando era rotta si andava a riempire il bacile alla fontana della Beatrice in Piazza Alberica”, “… quell'acqua era freschissima e buonissima…congelava i denti anche in estate…in inverno invece sembrava tiepida…”, “… mia mamma metteva il burro, la frutta e la verdura dentro un secchio di acqua fresca …”, “… le donne lavavano la verdura alla fontana ed anche il bucato…”, “… avere la fontana vicino a casa, era come avere un tesoro …”
L'acqua bene prezioso e indispensabile: una immagine simbolica legata alla memoria dei nostri Ospiti del laboratorio biografico, che ricordano quanto questo elemento naturale fosse capace di unire, di favorire la solidarietà e la socializzazione. Nelle loro narrazioni, molti sono gli aspetti della vita e le occasioni legate all'acqua raccontate: la collaborazione fra le famiglie e l'aiuto reciproco erano un'occasione per interagire e comunicare. Nei paesi a monte, a valle o in città il centro della vita era la piazza con la fontana dove le donne, ragazzi e bambini, andavano a procurarsi l'acqua da bere con il “bazil” grande bacile di rame che veniva riempito e portato in testa, dopo avervi collocato un panno arrotolato il “gualch” che serviva da base e da protezione, con grande abilità fino a casa. Il bacile, completo di “ramina” il mestolo di rame dal manico curvo, veniva sistemato in cucina accanto “all'acquai”, l'acquaio in marmo con il condotto di scolo. Il territorio è ricco di sorgenti che vengono ricordate: “Il Pizzuttello”, la “Tana dei Tufi”, le più conosciute, ed anche le piccole polle perenni, come quella “Al Pioc'”, che fornivano acqua fresca estate ed inverno. Gli Ospiti maschi che con la famiglia abitavano nel centro storico cittadino, ricordano che fra amici, nella bella stagione, giocavano a tirarsi, l'uno contro l'altro, delle secchiate di acqua bella fresca riempite alla fontana e che tutte le sere la mamma faceva loro il bagno, dentro ad un grande secchio. Nelle abitazioni dei loro tempi, nessuno aveva l'acqua corrente in casa, e così a turno, andavano alla fontana di ferro in piazzetta, la Piazza delle Erbe:“…quando era rotta si andava a riempire il bacile alla fontana della Beatrice in Piazza Alberica”, “… quell'acqua era freschissima e buonissima…congelava i denti anche in estate…in inverno invece sembrava tiepida…”, “… mia mamma metteva il burro, la frutta e la verdura dentro un secchio di acqua fresca …”, “… le donne lavavano la verdura alla fontana ed anche il bucato…”, “… avere la fontana vicino a casa, era come avere un tesoro …”
Fonte: Animazione