Forme geometriche e fantasia Laboratori creativi per gli ospiti
21-10-2022 12:32 - Le nostre news
Da un triangolo una barca a vela, da un rettangolo "i grattacieli di New York"
Dammi un cerchio giallo e ti porterò un sole splendente. Dammi un triangolo e diventerà il tetto di una casa oppure la vela di una barca che, in mezzo al mare, sta aspettando il vento favorevole. Dammi un rettangolo e sarà presto un cagnolino, al quale avrò disegnato zampe, coda e un simpatico musetto. L’attività, proposta agli ospiti della Rsa e del Centro diurno Alzheimer, che consiste nello sviluppare un disegno o una composizione figurativa partendo da una figura geometrica- cerchio, triangolo, quadrato, rettangolo- ha riscosso successo e gli elaborati sono stati raccolti in un album che abbiamo intitolato “Se mi dai una figura geometrica”.
Quest’attività, che stimola le capacità oculo-manuali, l’attenzione, la concentrazione e favorisce la socializzazione e la condivisione nel gruppo di lavoro, è una piacevole e divertente espressione del pensiero divergente di Guilfort. Andando oltre l’apparenza osservabile, in questo caso oltre una figura geometrica posizionata in un foglio, è possibile dare spazio alla creatività declinata con flessibilità e originalità.
Tra gli ospiti c’è chi svolge autonomamente l’attività trasformando un rettangolo in un “grattacielo di New York”; c’è chi ha bisogno di uno start e poi quei triangoli verdi diventano montagne dalle quali scorre un lungo fiume; c’è chi, avendo limitazioni di vario tipo, sviluppa l’elaborato con l’operatrice, che diventa la sua mano esecutiva, l’aiuto protesico che rende possibile la realizzazione dell’idea dell’ospite sul foglio. Perché, come recitano i versi del cantautore Ultimo, “prendimi una mano e disegniamo mille passi, è la fantasia che trasforma in pianeti i sassi”.
Quest’attività, che stimola le capacità oculo-manuali, l’attenzione, la concentrazione e favorisce la socializzazione e la condivisione nel gruppo di lavoro, è una piacevole e divertente espressione del pensiero divergente di Guilfort. Andando oltre l’apparenza osservabile, in questo caso oltre una figura geometrica posizionata in un foglio, è possibile dare spazio alla creatività declinata con flessibilità e originalità.
Tra gli ospiti c’è chi svolge autonomamente l’attività trasformando un rettangolo in un “grattacielo di New York”; c’è chi ha bisogno di uno start e poi quei triangoli verdi diventano montagne dalle quali scorre un lungo fiume; c’è chi, avendo limitazioni di vario tipo, sviluppa l’elaborato con l’operatrice, che diventa la sua mano esecutiva, l’aiuto protesico che rende possibile la realizzazione dell’idea dell’ospite sul foglio. Perché, come recitano i versi del cantautore Ultimo, “prendimi una mano e disegniamo mille passi, è la fantasia che trasforma in pianeti i sassi”.
Fonte: animazione