Riprendono gli incontri con FaggioniIn montagna con il videomaker del CAI
03-02-2023 12:23 - Le nostre news
Viaggio virtuale sulle Apuane, tra storia e paesaggi mozzafiato
Dall’antica via Vandelli alla monorotaia Denham; dalle cave delle Gruzze ai prati di Campocecina fino al monte Borla quando la luce del giorno si arrende alla notte; e ancora le Alpi Apuane, viste dal mare, dal promontorio di Portovenere, con lo sguardo che si sposta dalla chiesa di San Pietro alla montagna.
Riprendono gli incontri, alla Casa di riposo, con Emilio Faggioni, videomaker del Club Alpino Italiano, che ha proposto, questa volta, agli ospiti, che hanno molto gradito, la visione di paesaggi montani del nostro territorio. "Questa volta presentiamo video sulla montagna- dice Faggioni- le vie della lizzatura e i percorsi delle Apuane che racchiudono storia locale e bellezze paesaggistiche uniche”. Le Alpi Apuane, cosi vicine ai ricordi e alla vita della comunità cittadina e famose in tutto il mondo per i pregiati marmi, le Alpi Apuane che hanno accompagnato la produzione artistica di grandi scultori e sono meta di turismo e di percorsi di trekking, hanno catturato l’interesse degli ospiti.
“Sono stata anch’io sul Borla- ricorda Giuseppina, socia CAI- e ho anche partecipato a un’escursione sul monte Sagro in notturna”. ”A Campocecina d’Estate il sole picchia più forte che al mare”: interviene Chiara. E di fronte alla visione delle cave e alle antiche vie del trasporto del marmo Maria è attraversata da un pensiero:“Quanta gente c’è morta lassù, schiacciata dai blocchi di marmo”.
I filmati proposti hanno declinato bellezza e suggestione: la montagna, ferita da secoli nel suo cuore bianco; i pendii aspri e i tratti verdeggianti e boschivi; le dismesse vie di lizza, dotate di monorotaia o di funi per far scendere i blocchi di marmo dalle cave a valle; la via Vandelli, strada militare e commerciale, voluta dal ducato d’Este nel ‘700 per collegare Modena e Massa e ribattezzata, durante la seconda guerra mondiale, la via del sale, per gli scambi di sale con farina che avvenivano tra la gente di mare e quella della pianura Padana; e ancora le cave, quelle di marmo portoro, che si affacciano sullo specchio d’acqua del Golfo dei poeti. Immagini di fronte alle quali spesso le parole sono superflue, perché, come diceva Goethe, i monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi.
Riprendono gli incontri, alla Casa di riposo, con Emilio Faggioni, videomaker del Club Alpino Italiano, che ha proposto, questa volta, agli ospiti, che hanno molto gradito, la visione di paesaggi montani del nostro territorio. "Questa volta presentiamo video sulla montagna- dice Faggioni- le vie della lizzatura e i percorsi delle Apuane che racchiudono storia locale e bellezze paesaggistiche uniche”. Le Alpi Apuane, cosi vicine ai ricordi e alla vita della comunità cittadina e famose in tutto il mondo per i pregiati marmi, le Alpi Apuane che hanno accompagnato la produzione artistica di grandi scultori e sono meta di turismo e di percorsi di trekking, hanno catturato l’interesse degli ospiti.
“Sono stata anch’io sul Borla- ricorda Giuseppina, socia CAI- e ho anche partecipato a un’escursione sul monte Sagro in notturna”. ”A Campocecina d’Estate il sole picchia più forte che al mare”: interviene Chiara. E di fronte alla visione delle cave e alle antiche vie del trasporto del marmo Maria è attraversata da un pensiero:“Quanta gente c’è morta lassù, schiacciata dai blocchi di marmo”.
I filmati proposti hanno declinato bellezza e suggestione: la montagna, ferita da secoli nel suo cuore bianco; i pendii aspri e i tratti verdeggianti e boschivi; le dismesse vie di lizza, dotate di monorotaia o di funi per far scendere i blocchi di marmo dalle cave a valle; la via Vandelli, strada militare e commerciale, voluta dal ducato d’Este nel ‘700 per collegare Modena e Massa e ribattezzata, durante la seconda guerra mondiale, la via del sale, per gli scambi di sale con farina che avvenivano tra la gente di mare e quella della pianura Padana; e ancora le cave, quelle di marmo portoro, che si affacciano sullo specchio d’acqua del Golfo dei poeti. Immagini di fronte alle quali spesso le parole sono superflue, perché, come diceva Goethe, i monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi.
Fonte: animazione