"Questo è l'occhio bello, questo è suo fratello..."
11-10-2022 18:55 - Le nostre news
Le filastrocche, le canzoncine, le “conte” e gli indovinelli della tradizione carrarina
Durante i laboratori di attività musicale dedicati al canto, alcuni ospiti hanno riportato alla memoria delle antiche filastrocche alcune caratterizzate da parole e ritmo, altre accompagnate anche dalla musica, si trasformavano in divertenti canzoncine.
Sono riemersi vecchi ricordi di infanzia e gioventù: è questa una delle tradizioni orali trasmesse tra genitori e figli, nonni e nipoti.
E’ nato così il desiderio di cantarle tutti assieme, legando ad esse i gesti mimici che si ripetono nel tempo, con le stesse modalità espressive.
Si è creato un coro di voci emozionato ed emozionante.
Chi è presente può percepire come i partecipanti riescano a ritornare fanciulli pieni di gioia ed allegria: momenti intensi e commoventi.
Tra i benefici di questa attività canora, si nota come i soggetti migliorino o, mantengano, le loro capacità mnemoniche, ritmiche, linguistiche, di condivisione e socializzazione.
La vivacità dello sguardo di coloro che hanno maggiori difficoltà espressive, include tutta la loro partecipazione come se il tempo si fosse fermato nel cortile, nella strada o nella piazza a giocare a “r’impiatin”, a mosca cieca, a girotondo, alla settimana, a cavallina…
I nostri Ospiti, raccontano che le filastrocche erano di vari tipi: per i più piccoli, per giocare a palla per le bambine, per i giochi dei maschi. Esistevano anche quelle dispettose, quelle per gli animali e per il cibo ed altre ancora per fare “la conta”, preliminare necessario per i divertimenti infantili del tempo.
Cantiamo e ricantiamo con gioia e vivacità le filastrocche anche in dialetto, con la speranza che un giorno, a fine emergenza pandemica, le potremo cantare ai bambini e con i bambini delle scuole primarie cittadine, che per molti anni hanno frequentato la nostra struttura nei benefici momenti di scambio intergenerazionale.
Fonte: Animazione
Durante i laboratori di attività musicale dedicati al canto, alcuni ospiti hanno riportato alla memoria delle antiche filastrocche alcune caratterizzate da parole e ritmo, altre accompagnate anche dalla musica, si trasformavano in divertenti canzoncine.
Sono riemersi vecchi ricordi di infanzia e gioventù: è questa una delle tradizioni orali trasmesse tra genitori e figli, nonni e nipoti.
E’ nato così il desiderio di cantarle tutti assieme, legando ad esse i gesti mimici che si ripetono nel tempo, con le stesse modalità espressive.
Si è creato un coro di voci emozionato ed emozionante.
Chi è presente può percepire come i partecipanti riescano a ritornare fanciulli pieni di gioia ed allegria: momenti intensi e commoventi.
Tra i benefici di questa attività canora, si nota come i soggetti migliorino o, mantengano, le loro capacità mnemoniche, ritmiche, linguistiche, di condivisione e socializzazione.
La vivacità dello sguardo di coloro che hanno maggiori difficoltà espressive, include tutta la loro partecipazione come se il tempo si fosse fermato nel cortile, nella strada o nella piazza a giocare a “r’impiatin”, a mosca cieca, a girotondo, alla settimana, a cavallina…
I nostri Ospiti, raccontano che le filastrocche erano di vari tipi: per i più piccoli, per giocare a palla per le bambine, per i giochi dei maschi. Esistevano anche quelle dispettose, quelle per gli animali e per il cibo ed altre ancora per fare “la conta”, preliminare necessario per i divertimenti infantili del tempo.
Cantiamo e ricantiamo con gioia e vivacità le filastrocche anche in dialetto, con la speranza che un giorno, a fine emergenza pandemica, le potremo cantare ai bambini e con i bambini delle scuole primarie cittadine, che per molti anni hanno frequentato la nostra struttura nei benefici momenti di scambio intergenerazionale.
Fonte: Animazione