L'epifania ... tutte le feste porta via!!!
12-01-2023 18:43 - Le nostre news
La Befana e i “castagnazi”
I laboratori artistici-creativi di fine 2022 ed inizio del nuovo anno, sono stati dedicati alla preparazione degli addobbi per l'arrivo della Befana che hanno dato spazio alla creatività e manualità dei nostri Ospiti, nel creare il clima di attesa.
I saloni si sono colorati di vivaci e scintillanti calze della Befana e di quadretti con le filastrocche della tradizione dedicate alla vecchina.
I laboratori dei colloqui biografici, narrano i ricordi e le tradizioni di questa allegra e divertente ricorrenza: le “befanate” canzoni di origini molto antiche della Befana, cantate a Carrara da gruppi di bambini e adulti che, con tamburelli e sonagli, andavano di porta in porta la sera del 5 gennaio per chiedere, in nome della simpatica vecchina, dolci o soldini in cambio di auguri per l'anno nuovo.
I “P'fananti” provvedevano da soli a fabbricare gli strumenti per i travestimenti: con il “laton”, bidone cilindrico di latta delle marmellate vendute nelle botteghe alimentari, una pelle di coniglio ed il bastone ricavato dal manico di scopa, si costruiva la “zampogna” che emetteva un suono intenso simile ad una pernacchia e, chi non aveva l'abilità per realizzare gli strumenti musicali, ricorreva ai coperchi delle pentole che batteva ritmicamente, aumentando il frastuono.
Tutte le famiglie la sera del 5 gennaio, si riunivano intorno al caminetto per aspettare la benefica e cara vecchietta, che allora era un importante personaggio, ed intorno al focolare i piccoli con un po' di paura, incredulità e speranza invocavano la Befana: “Oh P'fana dal buc del fo' ch'a m'but qualche cò ch'a m' but un panierin, pien d'noza e biscutin.”
Per la notte erano pronte le calze in cui la vecchietta era solita lasciare i doni e intanto gli adulti preparavano i “castagnazi”, cotti sui testi di ferro con il lungo manico, da gustare con la ricotta; talvolta per rallegrare la serata e divertire i piccoli un adulto, con mossa furtiva, lanciava noci e dolciumi in alto nella cappa del camino, facendoli così ricadere a terra con sonori tintinnii, tra le urla di gioia e di paura dei bambini.
Sono stati momenti molto piacevoli che hanno contribuito a riattivare la socialità, la comunicazione ed il sorriso sui volti dei nostri Ospiti, che ci ripaga del nostro costante impegno.
La Befana è arrivata a sorpresa, accompagnata dalla Direttrice Dott.ssa Antonella Cordiviola per la consegna delle calze e dei dolciumi ai presenti: si narra che nessuno sapesse chi fosse veramente la Befana ma, questa inaspettata visita li ha resi molto felici.
Numerosi gli scatti fotografici a memoria di questo pomeriggio che ha chiuso le festività nella ns. struttura in compagnia della Befana, quest'anno ancor più generosa.
E' stata un'occasione per mantenere viva la tradizione che accompagna gli Ospiti durante le festività natalizie e che si chiudono all'insegna dell'allegria.
Il rispetto delle tradizioni, è da sempre un riferimento importante nella vita quotidiana della nostra struttura, ancor più dopo i periodi duri che hanno cambiato in tutti noi, la percezione del tempo che passa.
I laboratori artistici-creativi di fine 2022 ed inizio del nuovo anno, sono stati dedicati alla preparazione degli addobbi per l'arrivo della Befana che hanno dato spazio alla creatività e manualità dei nostri Ospiti, nel creare il clima di attesa.
I saloni si sono colorati di vivaci e scintillanti calze della Befana e di quadretti con le filastrocche della tradizione dedicate alla vecchina.
I laboratori dei colloqui biografici, narrano i ricordi e le tradizioni di questa allegra e divertente ricorrenza: le “befanate” canzoni di origini molto antiche della Befana, cantate a Carrara da gruppi di bambini e adulti che, con tamburelli e sonagli, andavano di porta in porta la sera del 5 gennaio per chiedere, in nome della simpatica vecchina, dolci o soldini in cambio di auguri per l'anno nuovo.
I “P'fananti” provvedevano da soli a fabbricare gli strumenti per i travestimenti: con il “laton”, bidone cilindrico di latta delle marmellate vendute nelle botteghe alimentari, una pelle di coniglio ed il bastone ricavato dal manico di scopa, si costruiva la “zampogna” che emetteva un suono intenso simile ad una pernacchia e, chi non aveva l'abilità per realizzare gli strumenti musicali, ricorreva ai coperchi delle pentole che batteva ritmicamente, aumentando il frastuono.
Tutte le famiglie la sera del 5 gennaio, si riunivano intorno al caminetto per aspettare la benefica e cara vecchietta, che allora era un importante personaggio, ed intorno al focolare i piccoli con un po' di paura, incredulità e speranza invocavano la Befana: “Oh P'fana dal buc del fo' ch'a m'but qualche cò ch'a m' but un panierin, pien d'noza e biscutin.”
Per la notte erano pronte le calze in cui la vecchietta era solita lasciare i doni e intanto gli adulti preparavano i “castagnazi”, cotti sui testi di ferro con il lungo manico, da gustare con la ricotta; talvolta per rallegrare la serata e divertire i piccoli un adulto, con mossa furtiva, lanciava noci e dolciumi in alto nella cappa del camino, facendoli così ricadere a terra con sonori tintinnii, tra le urla di gioia e di paura dei bambini.
Sono stati momenti molto piacevoli che hanno contribuito a riattivare la socialità, la comunicazione ed il sorriso sui volti dei nostri Ospiti, che ci ripaga del nostro costante impegno.
La Befana è arrivata a sorpresa, accompagnata dalla Direttrice Dott.ssa Antonella Cordiviola per la consegna delle calze e dei dolciumi ai presenti: si narra che nessuno sapesse chi fosse veramente la Befana ma, questa inaspettata visita li ha resi molto felici.
Numerosi gli scatti fotografici a memoria di questo pomeriggio che ha chiuso le festività nella ns. struttura in compagnia della Befana, quest'anno ancor più generosa.
E' stata un'occasione per mantenere viva la tradizione che accompagna gli Ospiti durante le festività natalizie e che si chiudono all'insegna dell'allegria.
Il rispetto delle tradizioni, è da sempre un riferimento importante nella vita quotidiana della nostra struttura, ancor più dopo i periodi duri che hanno cambiato in tutti noi, la percezione del tempo che passa.
Fonte: Animazione